PREREQUISITI PER LA SCUOLA PRIMARIA

Oggi voglio dedicare la mia attenzione alle famiglie dei nostri Grandi: provo ad immaginare le emozioni che attraversano il vostro cuore e credo di poter trovare spaesamento e preoccupazione. Questa situazione insolita ha colpito le nostre vite proprio in quello che doveva essere l’ultimo periodo dei vostri bambini alla scuola dell’infanzia prima di spiccare il volo verso la primaria. E sono certa che la vostra preoccupazione possa essere riassunta nella domanda: “arriverà preparato/a per affrontare la classe prima?”

Con l’articolo che troverete a fondo pagina desidero aiutarvi a capire che la risposta può essere “si!”, anzi sarà “si!” con piccoli accorgimenti che potrete adottare voi a casa senza la preoccupazione di dovervi trasformare in insegnanti dei vostri figli.

Partiamo però da due riflessioni che ci consentono di creare il quadro all’interno del quale collocare ogni successivo pensiero.

  1. i bambini fino all’età di 6 anni hanno una mente “concreta“, che dà centralità al “fare“. L’apprendimento è un processo naturale ma in questa fascia di età non sono ancora sviluppate le aree frontali e prefrontali (sede della capacità di astrazione e categorizzazione complessa): per questo i bambini hanno bisogno di un approccio senso-motorio, che ponga al centro l’esperienza diretta nel gioco e per imitazione (grazie ai neuroni specchio)
  2. la mente deve essere considerata non come un vaso da riempire ma come un fuoco da accendere: la chiave dell’apprendimento allora si trova nel meccanismo di accensione dell’apprendimento stesso. E quali potranno essere gli elementi necessari per accendere la scintilla? Sicuramente la curiosità e lo stupore. Qui allora entra in gioco l’adulto: gli adulti si dovranno porre come registi educativi ed architetti dello stupore (S. Haughley). Nel passato le esperienze proposte erano centrate sull’interesse dell’adulto, con materiali imposti dall’adulto per perseguire le sue finalità, i tempi venivano stabiliti dall’alto e molto alte erano le aspettative: l’attenzione era sul prodotto, con il rischio di mortificare il bambino nel momento in cui il prodotto non si adeguava alle aspettative. Grazie alla didattica dello stupore invece si parte dal bambino, dai suoi interessi, e si sostiene l’apprendimento naturale aiutando il bambino a fare da solo. Si sta a fianco del bambino, sostenendo l’evoluzione del suo gioco che va spontaneamente a sostegno dei prerequisiti.

Poste queste basi, volgiamo lo sguardo ai prerequisiti per la scuola primaria. Scrivere è una abilità complessa: NON è copiare graficamente, NON è disegnare lettere, NON è solo manualità.

Sono invece prerequisiti importanti: l’equilibrio, il controllo posturale, la lateralizzazione, la coordinazione dinamica dell’arto superiore, la coordinazione oculo manuale globale e fine, la motricità fine, l’orientamento e l’organizzazione spazio-temporale, la percezione e l’analisi visiva, la memoria a breve e lungo termine, le prassie, le abilità fonologiche, metafonologiche e linguistiche, …

E ciò che più conta è che nelle semplici azioni che tutti noi possiamo proporre quotidianamente a casa, si può sostenere il bambino e dare risposta al suo naturale bisogno di apprendere.

Buona lettura!

“Non c’è bisogno di essere all’altezza, c’è bisogno di essere nel processo di gioco”

Alice Gabbrielli

Maestra Adriana