Resilienza

L’esperienza di questi mesi ha colpito molti corpi ma soprattutto tutte le
menti. Siamo stati come dei funamboli cercando di tenerci in vita e attenti a
conservare le energie per resistere all’emergenza. Ci siamo sentiti minacciati, abbiamo avuto PAURA!.


SI PAURA…. ma cos’è la paura? La PAURA è “un’emozione primaria di difesa provocata da una situazione di pericolo… la paura è spesso accompagnata da una reazione organica che prepara l’organismo alla situazione di emergenza portandolo a difendersi”.
E’ il primi passo che il nostro cervello attua (trauma-paura) ed essendo un organo capace di adattarsi situazioni inimmaginabili poi passa ad una nuova prospettiva: la RESILIENZA, ossia prende forza dall’esperienza negativa vissuta e come dice il neurologo e psichiatra Boris Cyrunlik la Resilienza è “l’arte di navigare su torrenti delle difficoltà della vita, risucchiati verso una cascata e sballottati intensamente tra le rapide”.


Come esseri umani abbiamo un poter fantastico:qualsiasi evento ci accada siamo noi a scegliere che significato dargli e come reagire.
Ian Thorpe diceva: ”Se ce la metto tutta, non posso perdere. Forse non vincerò una medaglia, ma sicuramente vinco la mia battaglia personale”.
La resilienza è quella “folle razionalità” che ci fa rialzare ogni volta e accompagnatori, viaggiando l’uno accanto all’altro senza toccarci siamo riusciti ad utilizzare “tutti i colori della tavolozza del nostro cervello”, abbiamo come dice Pellai nella poesia di seguito:…”Passo dopo passo, cercato la strada che mi avrebbe condotto al riparo …non mollare…Sempre in cammino…non sono finito tra ciò che è andato distrutto”.


Siamo stati in grado di ricostruirci e abbiamo cercato “nonostante ci mancasse la terra sotto i piedi… di rimanere in piedi”.
Essere resilienti non è un fattore genetico, ma ognuno di noi è predisposto a poterlo essere, ed ognuno di noi in questo terribile viaggio dopo dolore, tristezza ed emozioni strazianti ha saputo far trapelare perseveranza, creatività, empatia e pensiero positivo, reinventando la realtà, costruendola e adattandola a se stesso.


Ora stiamo guardando finalmente “quel raggio di sole che scalda la pelle e fa star bene….pian piano lo sentiamo.
“Ciò che è stato è dietro di me”-la grandine..il vento..non li dimenticherò – “Abbiamo conquistato seppur nella fatica e nella perdita nuova consapevolezza”.
Siamo come quel papavero che ha saputo, nonostante tutto, sbucare tra la terra arida.
“DAVANTI A ME, TUTTO”

RESILIENZA (Davanti a me, tutto)

Non sapevo come avrei dovuto essere.
Nemmeno cosa avrei dovuto fare.

Ho avuto paura. Tanta paura.
Ho sentito la terra mancarmi sotto i piedi.

Ma sono rimasto fermo.
E sono rimasto in piedi.

Il vento mi è sbattuto contro.
La grandine, con i suoi colpi, ha sferzato il mio volto.

Mi ha fatto male. Molto.
Ma mentre il vento sbatteva e la grandine colpiva, io ho continuato a muovermi.

Passo dopo passo, ho cercato la strada che mi avrebbe condotto al riparo.
Una voce dentro ha continuato a dirmi: Non mollare.

Vedrai che ce la fai.
Io nella vita non sono un vincitore.

Spesso sono stato proprio io il principale sabotatore di me stesso.
Invece, questa volta, ho creduto a quella voce che è sempre rimasta con me.

Mi sono sentito forte. Mai solo.
Sempre in cammino.Ed eccomi qui.

Non sono finito tra ciò che è andato distrutto.
Non mi sono nemmeno perso.

E a dirla tutta, mi sento anche pieno di forze.
Non sono stanco. Non ho più paura.

E questo raggio di sole che mi scalda la pelle mi fa stare bene.
Molto bene.Sono qui.

Ciò che è stato è dietro di me. Io sono qui.
Davanti a me, tutto.

ALBERTO PELLAI

Maestra Alessandra